La Pastiera….diversa!

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A Firenze forse la pastiera non è proprio il dolce tipico per Pasqua ma, ad essere sinceri, a parte la colomba, non esiste davvero un dolce che viene preparato appositamente per questa occasione, quello che si avvicina di più è il pan di ramerino che non è molto un dolce, però……

E, quindi, perchè non fare una bella pastiera che dà tanta soddisfazione ed è un buonissimo dolce? Complice il fatto che un amico mi aveva portato una pastiera da Napoli la settimana scorsa, mi sono ritrovata con il tipico ruoto da 24 cm (ovvero lo stampo svasato di alluminio in cui per tradizione deve essere cotta e poi servita la pastiera).

Inoltre, volevo preparare da me il grano per il ripieno ma mi è risultato impossibile trovare i chicchi di grano duro necessari per la preparazione...dopo lungo meditare ho scelto di usare il farro monococco perchè ha il chicco piccolo (sono stata anche indecisa se usare l’orzo perlato…). Tra l’altro ci sono versioni di pastiera che usano proprio il farro!

p.s. per la fatidica questione dell’acqua di arancio (che a molti non piace perchè sa di sapone..) o la omettete (magari sostituendola con del liquore) oppure ne prendete una di qualità e non la classica fialetta da supermercato (io ho usato quella comprata dal mitico Bizzarri di Via Condotta)

p.p.s per i canditi, mi raccomando: che siano boni!

Beh, buona Pasqua…e buona ricetta!

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Schiacciata alla fiorentina, ricetta e qualche dritta!

Devo o no rendere onore al tipico dolce fiorentino di Carnevale che mi ha ispirato per il nome del blog?

La verità è che ho provato a fare la schiacciata diverse volte ma tutto è sempre finito in un epic fail..all’apparenza sembra un dolce facile e banale, ma la ricetta tradizionale non è affatto scontata ed è un vero e proprio lievitato! Certo, per fare prima c’è anche la ricetta veloce e semplice con il lievito chimico, ma non è la stessa cosa…

Poi se volete fare ancora prima, a Firenze abbonda la scelta su dove andare (guardate anche il post sulle pasticcerie..): da Giorgio per mangiarla con la fantastica crema; da Bottega di Pasticceria se volete una versione gustosa e untuosetta; da Neri che ha vinto proprio il concorso sulla migliore schiacciata per ben 2 anni di fila; da Bellucci, Luana e Nencioni se volete andare in buone pasticcerie per nulla blasonate e anzi dall’appeal un po’ demodè; nei numerosi forni (per esempio Pierguidi o Guasti) così vi fate tentare anche da cenci e frittelle..

Consigli per fare la ricetta: secondo me è abbastanza fondamentale munirsi di una planetaria, l’impasto deve essere ben lavorato e diventa molto vischioso, quindi farlo a mano è una bella impresa…

In secondo luogo, nella vera schiacciata fiorentina il segreto risiede anche in un pizzico di spezie, per la precisione quelle toscane per panforte o anche quelle chiamata quattro spezie per il francese pain d’epices: cannella, pepe, noce moscata e chiodo di garofano. Per comprarle potete andare in due tipici negozi fiorentini, Pegna e Bizzarri, ma anche nella torrefazione Caffè Magic (ci sono più negozi a Firenze) e, per finire, in un negozio delizioso che ha aperto da poco in zona Cure e che vende tantissime cose allo sfuso, si chiama Pepita&Grano!

Ultimissima nota: la ricetta originale prevede l’utilizzo dello strutto che io, invece, ho sostituito con il burro perchè è difficile trovare uno strutto di qualità (e anche perchè il burro mi sembra insostituibile in un buon dolce…), la prossima volta cercherò di rimediare!

Ovvia, vi ho fatto penare ma siamo giunti alla ricetta! E’ lunga eh..

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Torta cioccolato e marmellata di arance!

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Un’altra torta al cioccolato????? Ebbene sì, che ci volete fare è la mia passione!

Per di più assomiglia pure alla sacher (di cui ho già pubblicato la ricetta qui), ma solo vagamente nell’aspetto perchè nel sapore sono completamente diverse (e questa è molto più facile e breve!), questa è un’intensa accoppiata cioccolato/arancia, con una consistenza umidiccia e molto più pesante della sacher (infatti vi consiglio di fare dosi piccole perchè anche una sola fettina sazia eccome….). E poi è un ottimo modo per smaltire un vasetto di marmellata di arance (che non amo particolarmente mangiata a se stante…)

Per la ricetta ho preso lo spunto dalla mitica Nigella Lawson (e se non conoscete questa “dea domestica”, correte ai ripari…), facendo ovviamente le mie modifiche e aggiungendo una golosa glassa…

P.s. La prossima volta voglio sostituire la marmellata di arance con una confettura di lamponi!

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Chocolate chip cookies, ovvero la ricetta dei biscotti super goduriosi al cioccolato!

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Cosa c’è di meglio per rilassarsi la domenica che fare una sfornata di biscotti? In genere io sono più tipo da torte, mi danno molta più soddisfazione, i biscotti sono un piacere secondario…ma ci sono le eccezioni!

Poi metteteci una zia che è entrata in fissa con i cookies, ovvero i biscottoni americani croccanti fuori e gommosini dentro (“chewie” come direbbero gli americani…), li sforna a ruota provando mille ricette diverse e, insomma, la voglia di rifarli viene! Come al solito lunga documentazione, poi ho visto qualche ricetta straniera, ho fatto una conversione a braccio dei vari cup e teaspoon, et voilà!

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La Torta Sacher: insuperabile!

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E come promesso nel post sul Mont Blanc, ecco la Sacher!

Potrei cominciare a menarvela sulla ricetta super segreta della Sacher, sulla rivalità fra l’Hotel Sacher e il Caffè Demel…ma sapete cosa? Gran chissenefrega perchè a me la sacher viennese….non piace! Asciutta più del deserto del Sahara, si rivelò ai suoi tempi una vera delusione….Ecco perchè la ricetta seguente è la sacher all’italiana, ovvero morbida e sensuale, questa sì che è vera goduria per il palato!

p.s. dal momento che l’ho fatta principalmente per uso personale, come vedete dalle foto (che fanno pena lo so….), non ho fatto una torta intera, ma delle mini tortine (ma le dosi che seguono sono per una torta intera)

p.p.s. il ripieno tradizionale è con la confettura di albicocche, per variare in una tortina ho messo quella di ciliegie…non so davvero quale preferire!

p.p.p.s. come stampo con le dosi sotto potete usare dai 20 cm ai 24 di diametro, a seconda di quanto volete alta la torta: se vi viene bella sostenuta, potrete tagliarla anche in tre fette, invece che due.

ultimo p.s. (lo giuro!) vi metto sia la dose con olio che con burro, le ho fatte entrambe e forse preferisco quest’ultimo…

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Il Mont Blanc (o montebianco):la ricetta della perdizione!

“-Lei non faccia il tunnel!
-Cosa?
-Lei mi sta scavando sotto, mi toglie la panna, la castagna da sola sopra non ha senso. Il Mont Blanc non è come un cannolo alla siciliana che c’è tutto dentro, è come uno zaino: lei se lo porta appresso per un mese e sta sicuro. Il Mont Blanc si regge su un equilibrio delicato, non è come la Sachertorte…
-Cosa?
-La Sachertorte…
-Cos’è?
-Cioè lei praticamente non ha mai assaggiato la Sachertorte?!…
-No.
-Va be’ continuiamo così, facciamoci del male!!!”

( Dal film “Bianca” di Nanni Moretti)

Ed ecco a voi uno dei dolci che richiede la pazienza più profonda che riuscirete ad avere….

p.s. e con questa ricetta, apro la strada alla Sacher che arriverà a breve…..

p.p.s. il segreto della riuscita del dolce (oltre ad ottime castagne) è il giusto equilibrio di dolcezza, per cui aggiungete lo zucchero testando in base al vostro palato (a me piace non molto dolce, quindi fate vobis…)

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Crostata integrale ai fichi!

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Ultimi fichi della stagione! Affrettarsi per fare ingozzata, in special modo con salame e formaggio fresco..Ma se siete amanti del lato dolce, oggi ho sperimentato un po’ con quello che avevo in dispensa e di cui mi volevo disfare, causa sospetto stazionamento prolungato..(per me le farine devono essere smaltite nel giro di massimo 4 mesi, forse sono un po’ stalinista mi sa!). Poi al Mercato di Sant’Ambrogio ho trovato dei bei fichi, un po’ verdini e un po’ dottati, e ho preso entrambe le tipologie perchè non sapevo decidermi!

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Clafoutis, ovvero torta-budino alle ciliegie!

clafoutis alle ciliegie

Adoro le ciliegie! Così come sono, le mangerei fino a scoppiare e, infatti, a un certo punto devo impormi di metterle in un punto della casa difficile da raggiungere, ma anche lì la loro vita è breve..

I dolci con le ciliegie, quindi, li concepisco poco perchè come le compro finiscono subito, e in questo ho validi aiutanti!

Da tempo volevo provare il clafoutis, ricetta francese che usa le ciliegie succose e nere, per un risultato a metà fra una torta, un budino e una crepe: devo dire che non mi è affatto dispiaciuta! Suggerisco di farla in uno stampo piccolo perchè più di 2 giorni non dura (a meno che non vengano ad aiutarvi a mangiarla amici e parenti!).

Nota: ho cercato l’origine del nome, l’etimologia mi affascina sempre! Ci sono due versioni: o dalla lingua occitana clafir, che significa riempire (e infatti il dolce è una specie di colata..) o dal latino clavum fìgere che significa piantare un chiodo (perchè le ciliegie sembrano quasi inchiodate a tener fermo il dolce). Chissà!

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